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Distributori di latte sfuso crudo o pastorizzato da installare in azienda o su strutture mobili.
Casa dell'acqua: una fontana che eroga acqua a km 0, refrigerata e gasata.
Sezione dedicata alle aziende che vogliono presentare le proprie realtà a chi intende aprire un punto vendita di prodotti alla spina
Testiamo i campioni ricevuti dalle aziende e recensiamo i prodotti. Utile spazio dedicato al consumatore e consigli per le aziende.
È questo lo spirito della Settimana europea per la riduzione dei rifiuti, alla sua prima edizione ufficiale dal 21 al 29 novembre prossimi, dopo l’esperienza pilota che lo scorso anno ha visto in Italia la mobilitazione di circa 200 fra istituzioni e associazioni.
Le iniziative italiane della Settimana sono coordinate da un Comitato promotore nazionale composto da Osservatorio nazionale rifiuti, Provincia di Torino, Rifiuti 21 network, Federambiente, Commissione nazionale italiana UNESCO, AICA, Legambiente, Erica Società cooperativa ed Eco dalle città, con il patrocinio dell’UNESCO e la sponsorizzazione del CONAI, Consorzio nazionale imballaggi.
Le iniziative programmate da istituzioni e associazioni sono già circa 140. Ma anche i singoli cittadini possono partecipare, impegnandosi a realizzare un’azione virtuosa che possono far conoscere inserendo un loro messaggio nella bacheca virtuale del sito www.menorifiuti.org.
Tra le iniziative programmate per la Settimana europea per la riduzione dei rifiuti 15 sono organizzate dalle Regioni Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Marche e Umbria, 8 sono quelle programmate dalle Province di Vercelli, Cremona, Rieti, Roma, Nuoro e Avellino, 11 quelle decise dai Comuni di Torino, S.Antonino di Susa, Genova, Vado Ligure, Albairate, Gorgonzola, Verona, Follina, Monteveglio, S. Casciano Val di Pesa, Pettorano sul Gizio. Dal mondo delle associazioni vengono 19 progetti, tra cui quelli di Legambiente e di Federambiente, mentre 15 iniziative sono in programma in altrettante scuole di tutta Italia. Le imprese pubbliche e private partecipano con un totale di 70 iniziative, 63 delle quali organizzate in altrettanti punti vendita della Coop Centro Italia.
Fra le iniziative più interessanti, quella nel Comune di Serra dei Conti, nelle Marche, dove viene attivato un centro di scambio di prodotti e oggetti non più utilizzati dai proprietari ma che, anziché finire tra i rifiuti, vengono dati a chi intende continuare a usarli.
Molti anche i progetti tesi a sostituire prodotti monouso, come gli shoppers per la spesa e i pannolini usa-e-getta, con sporte di tela o di rete (o anche fatti di juta proveniente dal riciclaggio dei sacchi per il trasporto del caffè) e pannolini in tela lavabili. Alcuni progetti, infine, mirano alla sempre maggiore diffusione dei compostatori domestici per i rifiuti organici e di detersivi e latte “alla spina”.
Tutti i documenti di presentazione della Settimana europea per la riduzione dei rifiuti sono pubblicati sui siti ufficiali www.ewwr.eu e www.menorifiuti.org oltre che sui siti di Federambiente (www.federambiente.it) e Legambiente (www.legambiente.eu) oltre che su quelli dei componenti il Comitato.
Terranauta.it, 2 Novembre 2009
http://www.terranauta.it/a1515/rifiuti_e_riciclo/sta_per_partire_la_settimana_europea_per_la_riduzione_dei_rifiuti_2009.html
Vendere alla spina prodotti a filiera corta: è questa la strategia attuata da "Effecorta", negozio situato a Marlia (frazione di Capannori) che, gestito da una cooperativa di 6 giovani imprenditori locali, ha aperto i battenti il 29 agosto scorso.
Già greenreport, nel commentare positivamente la notizia, parlò di strategia ispirata ad una "duplice sostenibilità", che peraltro era rafforzata dall'apertura, all'interno del negozio, di uno "sportello ambientale", definito dal portavoce del gruppo, Pietro Angelini, come uno strumento di informazione e come «laboratorio di idee» incentrato prevalentemente su «progetti finalizzati alla riduzione dei rifiuti e orientati a promuovere e migliorare il concetto del riutilizzo del contenitore e contro lo spreco».
Ed è lo stesso Angelini che abbiamo incontrato, in occasione della 3-giorni "Sostenibilità del vivere, abitare, produrre, commerciare e consumare" che si è conclusa ieri a Lucca.
Angelini, come sta andando l'iniziativa?
«Stiamo vivendo un momento di forte visibilità nazionale: addirittura anche "Striscia la notizia" ha fatto un servizio su di noi, nell'ambito della rubrica "Occhio allo spreco". Inoltre abbiamo ricevuto moltissime richieste da varie regioni d'Italia i cui mittenti chiedevano come poter replicare l'iniziativa e varie altre informazioni.
Questo ci porta anche a chiederci che cosa fare: la nostra impostazione non è quella di fornire al cliente un servizio "chiavi in mano", ma è finalizzata a creare una rete di soggetti, che condividano visibilità e know-how. Questo ha un costo, ma almeno possiamo puntare, come si dice, a "insegnare a pescare, invece di regalare pesci". Il nostro obiettivo principale, infatti, è quello di raggiungere persone precedentemente digiune dei temi ambientali ed energetici, persone cioè da "portare dentro" ai temi della sostenibilità: a questo proposito, oltre allo sportello interno al negozio, abbiamo fatto un accordo di partnership con una azienda energetica (la Ecoenergia futura di Lucca, nda), che pure ragiona in termini di filiera corta dell'energia.
A questo si somma il progetto "Eco-corte", che stiamo cercando di attuare con gli esercenti dei negozi situati nelle vicinanze: è un progetto di riconversione energetica che va ancora sviluppato, ma nell'ambito di esso noi abbiamo già chiesto l'autorizzazione a montare sopra il negozio un mini-impianto eolico, e di sistemare nella corte antistante al negozio una pensilina fotovoltaica con biciclette elettriche ricaricabili».
All'apertura del negozio, ci spiegò il 26 agosto, ancora i prodotti venduti non erano ancora al 100% derivanti da filiera corta. Il dato si è evoluto, dall'apertura?
«Ad ora vendiamo beni sfusi al 100%, e all'80% essi derivano da filiera corta, cioè il produttore dista al massimo 70 km. La percentuale di incidenza della filiera corta è aumentata del 5% dall'apertura.
Io credo, comunque, che arriveremo al massimo al 90-95% di prodotti a filiera corta: questo perchè non esiste una produzione locale di zucchero di canna e di caffè, mentre noi vogliamo fornire il cliente di tutto ciò che serve, di norma, in una famiglia. Per ovviare a questo difetto, vendiamo solamente zucchero biologico, e inoltre avevamo cercato di ottenere il caffè dal mercato equo e solidale, ma si sono creati problemi perchè da quel mercato giungono solo prodotti già confezionati».
Come avete pianificato lo sviluppo dell'iniziativa a priori? Era stato predisposto un business plan? E come avete fatto, nel caso, a redigerlo, visto che non sussistevano esperienze, già in atto sul territorio nazionale, a cui riferirsi?
«Si, abbiamo predisposto un business-plan: la prima variabile da definire era il mercato che avremmo potuto avere. In assenza di dati confrontabili, ci siamo riferiti al mercato del latte alla spina, che viene distribuito da macchine automatizzate, delle quali una è a 2 km dalla sede del nostro negozio, nella frazione di Lammari, di fronte ad una scuola.
Abbiamo analizzato che tipologie di mercato hanno queste macchine: peraltro, per ora non vendiamo latte, ma stiamo cercando un produttore interessato a installare un meccanismo analogo all'interno del negozio, e abbiamo già i preventivi. Comunque, attraverso l'analisi della tipologia di clientela (in specie se locale o no e se gli acquisti erano di impronta "familiare" o per single), e della frequenza di acquisti , abbiamo stabilito che il nostro target ammontava al 20% dei "clienti" del latte distribuito sfuso.
E poi abbiamo fatto un "sondaggio" sui detersivi, facendo provare ai potenziali clienti un prodotto biodegradabile al 98%, ma senza nominare questo aspetto "ecologico" e quindi chiedendo un giudizio sulla sola qualità del detersivo.
E da queste analisi è nato il piano: e devo dire che finora gli introiti sono esattamente identici a quelli stimati a priori dal business-plan, e ciò ha portato la banca cui ci siamo rivolti a fidarsi di più e a rinnovare il finanziamento, poiché dai numeri hanno potuto riscontrare che si trattava di un progetto sì "ecologico", ma con tutti i criteri "industriali" necessari alla solidità dell'azienda da finanziare».
Riccardo Moscardini - Greenreport.net, 26 Ottobre 2009
Mimì, Valentina, Zonter, Giusy, Dany ecco il volto del latte sicuro che rifornirà ogni mattina il distributore automatico installato in PiazzaGaribaldi nel centro della città di Massa. Ogni giorno, alle 6,30, latte fresco: 1 euro al litro. Service: 24h.
Ecospesa", un protocollo d'intesa che impegna alcune aziende della grande distribuzione a mettere in campo azioni volte alla riduzione della produzione di rifiuti è stato siglato, questa mattina, a Pescara, nella sede dell'Arcoconsumatori, tra Regione, Arcoconsumatori e Conad-Leclerc, Coop ed Auchan.
C'è un Comune, in Italia, dove succedono cose incredibili. Dove stanno facendo la rivoluzione. E' il Comune di C.: non lo nomino, per non attirare l'attenzione su tali pericolosi sovversivi. Non si sa mai, qualcuno potrebbe mettersi in testa di esportargli la democrazia.
Gli allevatori locali potranno così conferire i propri prodotti a km zero, presso i consumatori, senza intermediazioni, con un vantaggio immediato sia per le aziende, che potranno ovviare alla distribuzione industriale, sia per i consumatori, che saranno in grado di acquistare prodotti genuini ad un prezzo contenuto.
Adnkronos, 28 Ottobre 2009
Gli scaffali di negozi e supermercati sono pieni di bottiglie di olio di oliva, ma per chi cerca un prodotto fresco, ovvero che non è rimasto imbottigliato troppo a lungo, da oggi c’è una novità: il Dadolio, il primo distributore automatico di olio al mondo. L’iniziativa è della Olivicoltori Riuniti, una srl costituita da alcuni olivicoltori di Vicopisano, in provincia di Pisa, orientati al marketing innovativo.
Risparmiare in maniera ecologica è ormai possibile, singolare l’iniziativa ligure di vendere detersivi sfusi.
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Comprare sfuso permette un risparmio economico, di risorse e per l'ambiente.
Per il consumatore
- igiene e sicurezza
- possibilità di provare e mischiare più prodotti
- possibilità di vedere costantemente qualità ed integrità del prodotto
- ecosostenibilità (riduzione rifiuti e packaging)
- comodità e libertà di acquisto (possibilità di acquistare la quantità desiderata)
Per il venditore
- margine di guadagno più elevato (40-50%)
- ecocompatibilità
- rotazione dello stock
- ordine e grande assortimento dei materiali
- vendita di più prodotti in poco spazio
- merchandising (più prodotti a vista d'occhio)
Per l'ambiente
- mancanza di confezione
- riciclo dei contenitori
- riduzione dei costi di trasporto - filiera corta